Entro la fine dell’anno potrebbe essere abolita l’EET (registrazione elettronica delle vendite).
La registrazione elettronica delle vendite (EET) dovrebbe terminare entro la fine di questo anno. I deputati in prima lettura hanno appoggiato la proposta dell’attuale governo di cancellare il sistema introdotto dal Governo Babiš. Le registrazioni elettroniche sono attualmente sospese fino alla fine di questo anno, a causa della pandemia da Covid-19. Il movimento di opposizione ANO, presieduto da Babiš, oggi all’opposizione, rifiuta l’abolizione del sistema di registrazione ed è propenso a che esso rimanga operativo su base volontaria.
L’EET è entrata in vigore il 1° dicembre 2016 per ristoranti e strutture ricettive. Da marzo 2017 è diventato obbligatorio per gli imprenditori nel commercio all’ingrosso e al dettaglio. Successivamente è stato esteso ad altri campi, come artigiani, medici, tassisti, commercialisti e avvocati. Originariamente, l’ultima fase doveva essere lanciata lo scorso 1° maggio e si stimava che altri 300.000 imprenditori avrebbero dovuto aderito all’EET.
L’attuale governo ritiene che l’EET sia un onere per gli imprenditori, un segno della sfiducia dello Stato nei confronti degli imprenditori. Il Governo ha anche criticato i costi del suo funzionamento e ne ha messo in dubbio i benefici in particolare il fatto che lo Stato avrebbe avuto un aumento delle entrate del bilancio. Il Governo non ritiene praticabile il mantenimento del sistema su base volontaria. Tale base volontaria di EET significherebbe, spiegano esponenti governativi, che gli imprenditori invierebbero i dati a un “buco nero” e con questi dati non succederebbe nulla ed essi si accumulano da qualche parte. Non ci sarebbe alcun vantaggio che lo Stato potrebbe offrire a quegli imprenditori che continuerebbero a utilizzare EET volontariamente. Infatti verrebbe registrata solo una parte delle entrate e le loro spese non sarebbero note. Non sarebbe quindi possibile escludere tali imprenditori dalla possibilità di verifiche fiscali.
Articolo a cura di Redazione CCIRC